La straordinaria monotonia della vita. Il ripetersi perpetuo dei giorni che, nella loro essenzialità, si riversano l’uno nell’altro e che solo destrutturandoli (attraverso l’occhio indiscreto dell’arte), riescono a rivelarsi nella loro natura e ci restituiscono il vero tesoro che, in fondo, nascondono: non la vita nella sua meccanica essenzialità, ma quella sorta di mitoesistenza che solo il cervello umano è capace di produrre.

Il risultato è un video: “A Looping Colourful Life”, che ho tenuto per anni nel cassetto delle intuizioni e solo ultimamente mi sono deciso a realizzare.

La sua origine risale ad alcuni anni or sono, quando rimasi letteralmente rapito da un documentario che narrava di una piccola popolazione della foresta amazzonica; in verità poco più di una famiglia che passava le proprie giornate sotto una capanna costruita sugli alberi, dedicandosi, in assoluta armonia con il tempo e la natura, a quelle quattro o cinque cose che servono a sopravvivere: svegliarsi, procurarsi da mangiare, ripararsi, riprodursi...

Mi colse, allora, un’autentica vertigine per quelle vite così assestate ai minimi termini dell’essenzialità biologica. E provai un senso di beatitudine e, insieme, di inquietudine per le nostre esistenze così magnificamente piene ma, al contempo, tanto intrappolate nel fare e nel disfare quotidiano da aver dimenticato che al fondo di ogni essere c’è comunque quella essenzialità: svegliarsi, cibarsi, ripararsi, riprodursi… e che solo i voli pindarici(di qualsiasi natura siano), che il nostro cerebro è in grado di compiere, sanno proiettarci in ognuno di quegli altrove che rendono la vita degna di essere vissuta.

Strattonati dalle mille cose da fare, ci dimentichiamo che la vita, l’esistenza, alla fine si riduce -comunque- nell’ordinario elenco di gesti quotidiani; anche quando questi si trasformano in quella apparente straordinarietà cui sembra voler spronare l’ideologia corrente.

Ma quei gesti, quel fare così monotono e ricorrente, sono anche lo sprono, la benzina che da sempre ha fatto rivolgere l’uomo ai territori dell’arteper creare quei mondi inesistenti(?)in cui è salvifico vagabondare.

 

Massimo Silvano Galli

A Looping Colourful Life   

da: A Looping Colourful Life (2006) di Massimo Silvano Galli
 
INDEX | RETURN | CONTACT