L'idea
L'idea di una Raccolta Differenziata in grado di realizzare una prima scansione dei significati profondi e dell'immaginario che gravita attorno al concetto di Conoscenza Condivisa nasce anzitutto come contrapposizione all'ingiustificata e inopportuna marginalità dell'arte nel dibattito attorno alla cosiddetta "Società della conoscenza". Dibattito che pare spendersi quasi esclusivamente tra i gangli del libero accesso alle tecnologie, quasi dimenticandosi che è sempre un atto immaginativo che anticipa e dà forma a qualsiasi fatto tecnologico, e che è proprio dell'oggetto d'arte la necessità genetica di condividersi, poiché la sua natura si completa solo nell'incontro con l'Altro.
L'arte, quindi, rappresenta la metafora stessa, non solo di un'auspicata "Società della conoscenza", ma anche del processo educativo che ne sottende la costituzione.
Ci sembra, infatti, esageratamente ottimista pensare di poter assolvere agli auspici della Agenda di Lisbona, esclusivamente esigendo una -per quanto fondamentale- più adeguata legislazione. Il lavoro di regolamentazione non può non essere associato ad un parallelo investimento pedagogico che trova nell'arte tutti i dispositivi in grado di accompagnarci all'assunzione di nuove consapevolezze e nuovi comportamenti indispensabili alla realizzazione di una "Società della Conoscenza" che possa davvero definirsi tale.
In questo senso, invitare i naviganti a condividersi attraverso un oggetto intimo che rappresentasse la loro soggettiva concezione di "Conoscenza Condivisa", ha voluto essere un primo primo passo in questa direzione, ma ha svelato, al contempo, quanto i luoghi e i modi della “conoscenza condivisa” siano tra loro tanto difformi e affascinanti quando ci si prende la briga di guardare un poco oltre il monitor del nostro pc.