Trascorre l'infanzia tra il tran-tran delle scuole: materna (asilo, si chiamava allora) e dell'obbligo, arando i campi incolti della conoscenza per future consapevolezze di semine a venire. Gioca a calcio (dicono bene) e passa i pomeriggi gonfiando i polmoni e la muscolatura sui campi d'erba fresca del Como football... Corre, corre, corre... Sul tramonto di questa prima tranche esistenziale ha inizio un polveroso accenno di attività poetica dettata dall'incipit embrionale di un bisogno fisiologico che solo il tempo muterà in precise volontà. Sono piccoli racconti, per lo più trascrizioni di storie captate qua e là, brevi registrazioni in punta di lapis, svaghi amanuensi. Come un giovane pianista alle prese con le sue esercitazioni attraversa interi pomeriggi nel segreto delle elucubrazioni coagulando sulle pagine i primi tonfi del cuore e le illusioni corrisposte.
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